NOTTURNO IN BLU E ORO – IL VECCHIO PONTE DI BATTERSEA
Nocturne: Blue and Gold – Old Battersea Bridge (Whistler, J.A.; 1872-1875; Tate Britain, Londra)
Nella seconda metà dell’Ottocento, un dipinto di paesaggio realizzato per generare un semplice senso di bellezza e tranquillità, provocò invece una causa legale intentata dall’artista americano James Abbott McNeill Whistler nei confronti del celeberrimo critico d’arte John Ruskin. Motivo del contendere la sua violenta stroncatura del quadro sulle colonne del Times: “Prima di adesso ho visto e sentito tante di quelle impudenze, ma non mi sarei mai aspettato che un buffone chiedesse duecento ghinee per sbattere un barattolo di vernice in faccia al pubblico!”.
Whistler querelò il critico e dagli atti del processo, che si concluse con la condanna di Ruskin ad un risarcimento simbolico di una ghinea, emerge il conflitto tra la concezione estetica ruskiniana, venata di nostalgico neomedievalismo ed ammirazione per la corrente Pre-Raffaelita, e la poetica di Whistler impregnata invece di orientalismo ed ostile alla pittura realista.
La tela con il ponte di Battersea, quinta della serie di Notturni dell’artista, si distingue per la sua inquadratura asimmetrica, per i dolci accordi coloristici di oro e blu e per la liquida indeterminatezza di un’immagine ricca di atmosfera e suggestione. In lontananza, sullo sfondo, è possibile ammirare anche la chiesa di Chelsea e le luci del nuovo Albert Bridge sotto un cielo brillante di fuochi d’artificio.
La rappresentazione del ponte è volutamente imprecisa ed ostenta una rapidità di esecuzione che non è rozza sbrigatività ma una calcolata esibizione di virtuosismo. Durante il processo, di fronte alle perplessità suscitate dalla sproporzione tra il prezzo preteso per il quadro ed il tempo di realizzazione, Whistler sottolineò l’impossibilità di ridurre il valore di un’opera d’arte alla mera quantificazione delle ore di lavoro ad essa dedicate.
L’artista rivendicava quindi l’importanza del tempo per dare forma ad un’idea e per acquisire una determinata abilità. Whistler sembrava rifarsi al famoso aneddoto cinese riportato da Italo Calvino nelle sue Lezioni Americane con protagonista il pittore cinese Chuang-Tzu:
“Tra le molte virtù di Chuang-Tzu c’era l’abilità nel disegno. Il re gli chiese il disegno di un granchio. Chuang-Tzu gli disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e di una villa con dodici servitori. Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato. <<Ho bisogno di altri cinque anni>> disse Chuang-Tzu. Il re glieli accordò. Allo scadere dei dieci anni, Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante, con un solo gesto, disegnò un granchio: il più perfetto granchio che si fosse mai visto.”
Roberto Vitale